Archive for marzo 2009

Gli aeroporti servono per volare

26 marzo 2009

Eh lo so, sembra una banale evidenza, ma non lo è più: gli aeroporti servono per volare.

Volare. Chi non ha mai messo le mani sui comandi di un’ala non può aver immediatamente chiaro che cosa sia: volare è “letteratura dell’aria”, e farlo con le proprie forze – come con gli alianti – è poesia. Pura poesia. Cultura, venerazione.

Mi passano per la mente pezzi di storia: transitando per il mito di Icaro ed approdando al sogno di Leonardo Da Vinci (XV secolo) con la sua ala battente, da Otto Lilienthal col suo libratore (1881), ai fratelli Wilbur e Orville Wright che decollarono autonomamente nel 1903 con un aliante a due eliche ed un motore a benzina, passando per Francis Melwin Rogallo (seconda guerra mondiale) ed all’invenzione del deltaplano sviluppata dagli storici Bill Moyes e Bill Bennet (anni ’70), senza dimenticare i fratelli Mongolfier, la storia dei dirigibili, i planatori da guerra, il paracadutismo e mille altre fantastiche imprese di Uomini-sognatori, per infine giungere sin nella nostra piccola e splendida Vallée ai tempi in cui Corrado Gex aveva trasformato questa poesia in realtà per i Valdostani. Un regalo forse troppo grande per essere visto e capito da chi – me compreso – è vissuto nella culla delle montagne.

Oggi è tutto finito; o quasi. Resta qualche illuso pilota con lo sguardo rivolto al cielo ed il cuore fra le nuvole. Vero signor Presidente della Regione,  sig. Augusto Rollandin? Domanda buttata lì, a cadere nel silenzio, poichè Lei non risponde ai comitati, e figuriamoci ad un nessuno quale io sono.

Otto Lilienthal

Oggi invece gli aeroporti servono per fare (o per perdere) soldi, come nel triste caso dell’aeroporto di Aosta e del suo futuro volo commerciale che – almeno in apparenza – quasi nessuno vuole, ma si farà. “Volo”: chiamare “volo” quella cosa che è stata già decisa dall’on. Luciano Caveri… mi fa quasi schifo. Il Volo è tutt’altra faccenda.

Ieri sera su RAI3 c’era Roberto Saviano che parlava delle mafie. Ha detto una cosa bellissima per la sua potenza ed utilità. Più o meno ha detto che sapere le cose è la base imprescindibile per contrastare le “azioni cattive” (mafia, spreco di soldi, ecc…). Solo le “brave persone” possono combattere le “cattive persone”.

Lungi dalla questione mafiosa per la nostra realtà (!), ma i Valdostani avranno un aeroporto che non utilizzeranno: un po’ come i mafiosi hanno alberghi dove non soggiorneranno mai, quantità immense di denaro che mai spenderanno, aeroporti dove mai voleranno. Una vera tristezza. I mafiosi si nascondono sottoterra, nell’ombra; i piloti – quelli che amano il Volo – cercano la brillantezza dell’aria e gli spazi aperti, ed i venti e le nubi. I Valdostani che ci governano sono brave persone? Sono i piloti della res publica?

L’aeroporto Corrado Ex sarà l’eredità di mia figlia Emma. Emma Girardi; proprietà sua come dei nostri figli tutti. Inquinamento, pericolo, rumore, ed una bella perdita economica annuale garantita, che pagheranno anche loro, con calma, in comode rate. Tutto ciò in antitesi con la suddetta poesia del volo a vela, del volo sportivo, del volo turistico, quello delle mogolfiere, quello che non fa grandi numeri, quello che concederebbe una fantastica immagine di nicchia alla nostra Regione (qualità!), quello che non fa buchi economici. Come non dirle grazie?!

Sapere e non agire fa di una brava persona una cattiva persona, diceva ieri sera Saviano. Accidenti quanto ha ragione!

A questo serve il Comitato Aeroporto Sostenibile: a far sapere. Giornalisti: attenzione ai titoli che pubblicare… ed ai contenuti. La cultura può far la differenza: l’assistenzialismo, l’indifferenza generano piattezza culturale, portano il cervello all’ammasso. Il volo commerciale in Valle d’Aosta ne costituirà un bel simbolo.

Non si tratta d’ingenuità: si tratta di semplicità. Bisogna scegliere se essere brave o cattive persone: sapere i fatti porta a non concedere vie di mezzo, così come ridimensionare le volumetrie della futura aerostazione è una presa per il sedere.

Solo la bellezza ci salverà, sig. Presidente.

Enrico Girardi, architetto, pilota d’aliante ed iscritto a nessun partito

* AAA illuminazione pista vendesi *

23 marzo 2009

AAA illuminazione pista vendesi

Causa inutilizzo e sostituzione con illuminazione totalmente nuova, vendesi impianto di illuminazione per pista aeroportuale: mai utilizzata di notte, come nuova!

Rivolgersi presso gli uffici gestionali dell’aeroporto Corrado Ex.

illuminazione diurna della pista

PS
Vendesi inoltre illuminazione a palo per vaccodromi: scontata se si acquista il tutto in un unico lotto.

Meditate gente…

18 marzo 2009

Un articolo del Corriere della Sera sul crollo dei piccoli aeroporti.

* VIAGGI DEL C.A.S. * VOLI LOW COST *

17 marzo 2009

* VIAGGI DEL C.A.S. * VOLI LOW COST *

Promozione prenotazioni voli!
La Compagnia Aerea Saltuaria offre – ai soli iscritti al Comitato – la possibilita’ di prenotare un volo aereo diretto Aosta-Cuba al prezzo di 10 € a tratta.

Affrettatevi: ci sono solo 70 posti a bordo!

Decollo dall’aeroporto Corrado Ex, ore 23.12 del 1 Aprile 2009, gate 17; check-in 3 ore prima presso la costruenda aerostazione. Durata  stimata del volo 16h27′, salvo ritardo coincidenza scalo tecnico a Chivasso.

Per aderire lasciate il vostro nominativo a tergo di questo messaggio, e se non siete ancora iscritti… ISCRIVETEVI!

C.A.S. fly group
Compagnia
Aerea
Saltuaria

gestione del C.A.S.
Comitato
Aeroporto
Sostenibile

Per informazioni ed adesioni visitate

http://www.facebook.com/home.php?ref=home#/topic.php?uid=49759394323&topic=8521

Sicurezza attorno agli Aeroporti

9 marzo 2009

opps! La pista e' finita...

Non esiste alcuna attività che sia priva di rischi. Una percezione precisa di quanto affermato si ha pensando a quanti incidenti avvengono sul lavoro o durante le attività sportive o nel corso di viaggi.
Le società evolute hanno sviluppato delle normative per limitare il livello di rischio delle va-rie attività umane entro livelli accettabili.
Il legislatore, in funzione dei vantaggi e dei rischi connessi ad una certa attività stabilisce le norme da rispettare nell’espletarla.

Gli obbiettivi da raggiungere sono:
 contenimento dei rischi;
 benessere e sviluppo economico della società;
 salvaguardia della libertà individuale e d’impresa.

Una buona norma è quella che consente di governare un’attività in modo da contemperare le contrapposte esigenze di sviluppo e di sicurezza delle diverse componenti sociali.
Le norme, che hanno necessariamente carattere generale, prima di poter essere applicate ai casi specifici richiedono valutazioni tecniche e, nei casi più importanti, anche politiche.
Non tutto ciò che in base alla normativa è tecnicamente fattibile è anche politicamente opportuno.
Il compito della politica è appunto quello di stabilire, nel rispetto delle leggi, le linee di sviluppo e gli obbiettivi che una comunità deve perseguire.

Certamente il costruendo aeroporto di Aosta rispetta tutte le normative fissate dall’Ente Nazionale dell’Aviazione Civile in materia di scali aerei, ciò non di meno c’è da chiedersi se sia opportuno costruirlo.
I vantaggi che la comunità Valdostana può trarre dalla realizzazione di un aeroporto aperto a grossi velivoli commerciali sono tali da giustificare i costi economici, i danni ambientali, e soprattutto i rischi che tale scelta comporta?
Nel comunicato dell’agenzia Reuters delle 19.14 del 19 febbraio dal titolo: “Aerei, IATA: nel 2008 più incidenti ma meno vittime” tra l’altro si legge (Aerei, Iata: nel 2008 più inciden-ti ma meno vittime – Yahoo! Notizie):

Tra gli incidenti aerei del 2008, un quarto è stato provocato da uscite di pista in fase di atterraggio e di decollo.
Questa constatazione è importante per il fatto che, pur rispettando quanto la normativa stabilisce per la categoria a cui appartiene, l’aeroporto di Aosta si trova a ridosso della cit-tà in un area densamente abitata.
Incidenti che altrove si sono risolti quasi esclusivamente con danni ai velivoli ed ai loro oc-cupanti se fossero accaduti ad Aosta, vista l’esiguità delle vie di fuga all’interno del recinto aeroportuale e la mancanza di spazi liberi da ostacoli all’esterno, avrebbero coinvolto an-che gli abitanti delle zone circostanti.

Se si va ad analizzare la lista degli incidenti aerei più importanti accadu-ti negli ultimi anni (http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/italia_e_mondo/2009/02/13/1202085704589-gli-incidenti-aerei-piu-gravi-ultimi-anni.shtml ):
– 25 feb 2009: Un 737-800 della Thy (Turk Hava Yollari) partito da Istanbul con 127 pas-seggeri e 7 membri dell’equipaggio, tocca terra fuori pista in un campo non lontano da un centro abitato ad alcuni chilometri dalla destinazione, l’aeroporto olandese di Schiphol, si spezza in 3 tronconi causando 9 morti ed 86 feriti.( Indagini sul disastro di Amsterdam Il Boeing era stato riparato due volte – esteri – Repubblica.it ; ASN Aircraft accident Boeing 737-8F2 TC-JGE Amsterdam-Schiphol International Airport (AMS))
-24 ago 2008 – un Boeing 737 della Itek Air si schianta subito dopo il decollo dall’aeroporto Manas di Bishkek, Kirghizistan causando la morte di 68 passeggeri.(ASN Aircraft accident Boeing 737-219 EX-009 Bishkek-Manas International Airport (FRU))
– 20 ago 2008: a Madrid un MD-82 della compagnia low cost Spanair appena decollato alla volta delle Canarie si incendia, il capitano tenta l’atterraggio, l’aereo va fuori pista e si spezza in due. L’incidente provoca 154 morti. ( http://aviation-safety.net/database/record.php?id=20080820-0 )
– 17 lug 2007: a Congonhas, in Brasile, un aereo esce di pista al momento dell’atterraggio e si schianta contro edifici fuori dall’aeroporto, 170 vittime. (ASN Aircraft accident Airbus A320-233 PR-MBK São Paulo-Congonhas Airport, SP (CGH))
– 9 luglio 2006: un aereo di linea si schianta al suolo all’aeroporto di Irkutsk, in Siberia, provocando la morte di 157 persone. (ASN Aircraft accident Airbus A310-324 F-OGYP Irkutsk Airport (IKT))
– 29 ottobre 2006: 101 morti nel disastro di un Boeing 737 dell’ADC, precipitato dopo il decollo da Abuja. Tra le vittime il capo della comunità islamica nigeriana. (ASN Aircraft accident Boeing 737-2B7 5N-BFK Abuja International Airport (ABV))
– 17 settembre 2006: Nigeria, 12 militari nigeriani, quasi tutti alti ufficiali, perdono la vita su un aereo che precipita a Benue. (ASN Aircraft accident Dornier 228-212 NAF033 Van-de Ikya)
– 10 dicembre 2005: Nigeria, 106 morti su un Dc9 delle Sosoliso Airlines che si schianta mentre atterra a Port Harcourt. (ASN Aircraft accident McDonnell Douglas DC-9-32 5N-BFD Port Harcourt Airport (PHC))
– 22 ottobre 2005: Nigeria, un Boeing 737 della compagnia privata nigeriana Belleview precipita dopo il decollo da Lagos, 117 morti. (ASN Aircraft accident Boeing 737-2L9 5N-BFN Lisa)
– 25 dicembre 2003: Benin, 139 morti quando un Boeing 737 dell’UTA, diretto a Beirut, piomba in mare subito dopo il decollo dall’aeroporto di Cotonou. (ASN Aircraft accident Boeing 727-223 3X-GDO Cotonou Airport (COO))
– 8 luglio 2003: Sudan, precipita nell’est del paese un Boeing 737 delle Sudan Airways, 115 morti.
– 8 maggio 2003: Congo, almeno 200 morti in seguito alla rottura di un portellone di un Il-yushin-76 in volo tra Kinshasa e Lumumbashi.
– 6 marzo 2003: Algeria, un Boeing 737 di Aire Algerie precipita in fase di decollo dall’aeroporto di Tamanrasset, 102 morti. (ASN Aircraft accident Boeing 737-2T4 7T-VEZ Tamanrasset Airport (TMR))
– 19 febbraio 2003 (Iran): un Ilyushin delle forze aeree dei Pasdaran precipita tra Zahe-dan e Kerman. Nell’incidente muoiono 276 persone.
– 4 maggio 2002: Nigeria, un BAC 1-11 della compagnia EAS precipita in fase di atter-raggio a Kano, 149 morti. (ASN Aircraft accident BAC One-Eleven 525FT 5N-ESF Kano)
– 12 novembre 2001 (Usa, New York): un Airbus A-300 di American Airlines diretto nella Repubblica Dominicana si schianta, dopo il decollo da New York, in una zona residenziale del quartiere di Queens. Muoiono 265 persone. (ASN Aircraft accident Airbus A300B4-605R N14053 Belle Harbor, NY)
– 8 ottobre 2001: a Milano Linate due velivoli si scontrano in fase di decollo, provocando la morte di 118 persone. (ASN Aircraft accident McDonnell Douglas MD-87 SE-DMA Mila-no-Linate Airport (LIN))
si vede che la maggior parte ed i più gravi sono avvenuti in fase di de-collo o di atterraggio.

L’obbiezione che certamente verrà fatta dai fautori dell’aeroporto commerciale a tutti i costi è la seguente: tra i mezzi di trasporto l’aereo è il più sicuro. L’eventualità che un incidente grave si verifichi ad Aosta è molto remota.
La risposta è: meno remota che altrove viste le caratteristiche marginali in cui si trovereb-bero ad operare gli equipaggi di condotta. L’aeroporto di Aosta, infatti, oltre ad essere cir-condato da strade e case si trova al fondo in una valle profonda e stretta, spesso interes-sata da avverse condizioni metrologiche (vento forte e variabile, intense precipitazioni ne-vose, basse temperature).
Che l’Aeroporto di Aosta presenti delle difficoltà particolari è provato dal fatto che l’ENAC ha imposto un addestramento specifico supplementare agli equipaggi che dovranno operare in Valle d’Aosta.
Il ritorno economico prodotto dall’arrivo in Valle di grossi velivoli commerciali è così sicuro e determinante da giustificare all’assunzione di rischi così gravi?
Se la Valle d’Aosta fosse un isola a centinaia di miglia dalla terra più vicina avrebbe forse senso barattare tranquillità, aria pulita e sicurezza con dei collegamenti rapidi ed efficaci che garantissero un effettivo sviluppo economico.
In realtà la Valle d’Aosta è si trova al centro dell’Europa, in un ora di macchina si arriva a Torino, in due si raggiungono Ginevra e Malpensa da dove si può volare in tutto il mondo.
Per quanto riguarda le prospettive economiche offerte dall’ampliamento dell’Aeroporto si rileva che a fronte di costi di realizzazione elevati e perdite di gestione certe e rilevanti vi sono molti dubbi sul ritorno economico a favore della comunità Valdostana.

Paolo Meneghini

Aeroporto, inceneritore ed amenità correlate

9 marzo 2009

INCENERITORE E AMPLIAMENTO DELL’AEROPORTO
Due grandi opere non necessarie che creano problemi anziché risolverli.

Valle d’ Aosta: l’ isola felice” risuonava dai teleschermi in una bella pubblicità di qualche anno fa.
Un’immagine eterea di verdi vallate, pascoli in fiore, montagne innevate che si stagliano su un cielo turchino.
Sembrano condividere la solare pubblicità anche i rappresentati valdostani che hanno partecipato poco tempo fa al vertice di Chambery sul trasporto modale alpino, nella cui dichiarazione finale formulata dai presidenti dell´Euroregione dell´Arco Alpino,si condivide la volontà di uno sviluppo sostenibile, attento alle compatibilità ambientali. Eppure sembra proprio che di questa nostra valle si voglia far rimanere solo un impalpabile ricordo.
Due grandi opere sono in procinto di essere compiute: da una parte l’ampliamento dell’aeroporto (i cui primi lavori di allungamento della pista sono già cominciati) e dall’altra la costruzione di un inceneritore, per “risolvere” il problema dei rifiuti.
Ci sarà quindi, nel bel mezzo della valle, un inceneritore che immetterà nell’ ambiente polveri sottili, nitrati, diossine, furani, nanoparticelle etc… Ci saranno grandi aeroplani che, atterrando nel nostro piccolo capoluogo, oltre a fare parecchio rumore, rilasceranno anch’essi un’ingente quantità di sostanze inquinanti che, a causa dell’inversione termica, si concentreranno pericolosamente in prossimità del suolo nella zona più popolata della valle.
Sono davvero necessarie queste grandi opere? Ineluttabili come ci vogliono far credere? E soprattutto, sono le soluzioni ottimali?
Andiamo brevemente ad analizzarle una ad una:

1) INCENERITORE: soluzione sbagliata ad un problema esistente.
La Valle d’Aosta produce circa 100.000 ton di rifiuti all’anno. L’ assessore Zublena si è impegnata a raggiungere gli obiettivi imposti dall’ UE, ovvero il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata entro il 2012. Nel 2012, data entro la quale dovrebbe entrare in funzione l’inceneritore, avremo quindi circa 35.000 ton di rifiuti indifferenziati residui.
Nessuno si sognerebbe con questi numeri di costruire un inceneritore.
Sarebbe sufficiente un trattamento Meccanico Biologico (un processo a freddo che non produce alcuna sostanza altamente inquinante), e i residui finali ammonterebbero a circa 10.000 ton., che si potrebbero portare nella già prevista discarica di Issogne oppure trasportare fuori valle per bruciarli in un cementificio (ve ne sono alcuni disponibili in Lombardia) . Se si volesse essere poi più virtuosi, come propone il comitato rifiuti zero, si potrebbe fare la raccolta capillare dell’umido, incentivare la raccolta differenziata secondo il principio: “chi più differenzia, meno paga” e portare avanti iniziative di riduzione alla base della produzione di rifiuti. Cosi facendo i residui sarebbero di anno in anno sempre minori e si arriverebbe gradualmente a “rifiuti zero”.
I costi del Trattamento Meccanico Biologico sarebbero di circa 30 milioni di euro Avremmo risolto il problema dei rifiuti e non ci sarebbero rischi per la salute.
L’amministrazione regionale invece ha deciso diversamente. Visto che i rifiuti prodotti localmente non sono sufficienti a far funzionare anche il più piccolo degli inceneritori, si è deciso di trovarli andando a dissotterrare la vecchia discarica di Brissogne . Come l’assessore ci ha detto non c’è la necessità di fare questa bonifica (costo: 100 milioni di euro). La si può fare o meno. La motivazione? E’ brutta e puzza e costituisce per il turista che arriva in valle una “brutta porta di ingresso”.
Senza la bonifica l’inceneritore non ha senso di esistere. Ciò vuol dire che l’amministrazione ha deciso di spendere 140 milioni di euro (la differenza di costo fra i 2 progetti), ovvero 270 miliardi di vecchie lire, non per risolvere i problema dei rifiuti, ma per bonificare una discarica che non ha bisogno di essere bonificata!
L’inceneritore a griglia immetterà inoltre in atmosfera varie sostanze inquinanti, di cui alcune sono anche cancerogene e quindi metterà a repentaglio la nostra salute.
Alla fine di tutto ciò, bruciando 85.000 ton all’anno, avremo paradossalmente circa 20.000 ton/anno di rifiuti residui, ovvero il doppio rispetto a quelli che avanzerebbero da un trattamento a freddo.
Una parte della discarica di Brissogne (40.000 ton.) andrebbe inoltre portata direttamente ad Issogne e quindi in realtà avremo alla fine circa 60.000 ton/anno, ovvero 6 volte i rifiuti che rimarrebbero con l’alternativa proposta dal CRZ Vda.
Si è scelto quindi un progetto molto costoso, inquinante e dannoso per la salute, nonché di breve respiro e non necessario, a fronte di un’ alternativa semplice, lungimirante, economica ed ecologica.

un aereo per inceneritore?

2) AMPLIAMENTO DELL’AEROPORTO: soluzione sbagliata ad un problema inesistente.
L’apertura dell’aeroporto di Aosta al traffico commerciale ha già dimostrato da tempo di essere un’impresa fallimentare. L’Air Vallee in tutti questi anni ha continuato ad operare solo grazie alle sovvenzioni della regione e l´AVDA (società di gestione dell’aeroporto) accumula già adesso un passivo annuale superiore ad un milione di euro
Il turismo valdostano non ha certo tratto vantaggio dalla presenza di una linea aerea che per sua natura si è rivolta soprattutto a viaggi d’affari. Al contrario la presenza del traffico commerciale ha gravemente penalizzato il volo turistico, in particolare il volo in aliante ad alta quota.
I fautori dell’aeroporto commerciale dicono che questo palese fallimento è avvenuto perché in passato non si è avuto il coraggio di investire abbastanza. In realtà in questi anni sono stati investiti ingenti capitali per migliorare la pista, per l’illuminazione (mai usata), per gli hangar (male utilizzati), per l’aerostazione prefabbricata, senza che l’attività commerciale sia mai riuscita a crescere al punto da auto sostenersi. Ora, nonostante i miseri risultai ottenuti, si è deciso di vanificare gran parte degli investimenti fatti a suo tempo con la costruzione di una nuova pista, di un nuovo sistema di illuminazione e di una nuova aerostazione.
Aosta dista appena 100 km da Caselle, il cui aeroporto é più grande, più attrezzato, migliore e più sicuro, non solo dell’attuale aeroporto di Aosta, ma anche di quello in progetto.
Nel settore dei voli charter non potremo mai competere con l’aeroporto di Caselle, dove aerei da 300 posti possono atterrare in tutte le condizioni di tempo, mentre da noi velivoli di 80 passeggeri potrebbero atterrare solo con condizioni meteorologiche favorevoli.
Inoltre velivoli più piccoli significano costi maggiori di esercizio che, uniti alla maggior probabilità di dirottamento per avverse condizioni meteorologiche, precluderanno un’attività di voli charter economicamente remunerativa.
L’unica attività Charter possibile sarà quindi quella sovvenzionata dalla Regione e, viste le ingenti spese sostenute, prima di riconoscere l’inevitabile fallimento dell’impresa, l’Amministrazione Regionale sarà indotta a cercare di sostenere l’attività di volo sovvenzionando le compagnie per fare voli charter altrimenti non remunerativi.
La giustificazione sarà che così facendo si accresce l’indotto turistico. Il risultato finale sarà che la regione, nell’intento di aumentare gli introiti turistici, finanzierà un progetto che oltre ad aumentare l’inquinamento acustico ed atmosferico esporrà la nostra vallata al rischio di gravi incidenti. Tutto ciò, paradossalmente, allontanerà più turisti di quanti pretende di avvicinarne.
Il Comitato Aeroporto Sostenibile in alternativa all’attuale programma di sviluppo propone che l’allungamento e l’ammodernamento della pista vengano messi a frutto per consentire ai velivoli commerciali che già operavano sull’aeroporto di Aosta (Dornier 328) di farlo in condizioni di maggior sicurezza.
La costruzione della nuova aerostazione (costo 15 milioni di euro) sia rimandata sino a quando il numero dei passeggeri effettivamente trasportati lo renda necessario.
La programmazione dei voli commerciali dovrebbe essere tale da contenere l’inquinamento acustico ed atmosferico, favorendo l’utilizzo dell’aeroporto da parte dei velivoli da turismo, degli alianti e dei velivoli di aerotaxi, promuovendo i voli panoramici e sportivi volti a valorizzare la bellezza turistica delle nostre montagne.
Grazie a tale scelta (non essendo necessario affrontare le maggiori spese di gestione necessarie per accogliere grandi velivoli charter), non solo si potrebbe pensare di operare in pareggio, ma si potrebbe incentivare il turismo di qualità, accrescendo il ritorno economico e la visibilità all’estero delle bellezze della nostra regione.
Il compito di ricevere i voli Charter dovrebbe restare all’aeroporto di Caselle (che e’ già collegato con le più importanti capitali europee e con Roma a prezzi davvero competitivi) mentre l’Amministrazione Regionale dovrebbe concentrarsi davvero sull’obbiettivo di migliorare l’accessibilità alla Valle d’Aosta da parte dei turisti internazionali migliorando i collegamenti ferroviari con l’aeroporto di Caselle e con la rete ferroviaria nazionale.
L’adeguamento della ferrovia potrebbe essere almeno in parte finanziato con i fondi resi disponibili dall’abbandono del progetto dell’inceneritore e della mega – aerostazione.
Un collegamento diretto, l’elettrificazione e la costruzione di un doppio binario sulla tratta Aosta-Torino, oltre a favorire l’afflusso dei turisti, sarebbe la soluzione ottimale per altri problemi di cui soffre la nostra regione.
I treni arriverebbero in orario e i pendolari non sarebbero più costretti a sopportare i costanti disservizi dell’attuale linea. Una parte sostanziale del traffico su gomma, sia persone che merci, potrebbe venir dirottato su rotaia, il che migliorerebbe la viabilità e ridurrebbe sostanzialmente l’inquinamento di cui soffre il fondovalle.
Inoltre, per quanto riguarda i rifiuti, sarebbe di facile attuazione un piano che preveda il trasporto fuori valle dei residui di un eventuale trattamento a freddo.
Se a prima vista questi due progetti sembrano molto differenti, con uno sguardo più attento si notano invece molte similitudini.
 la motivazione alla base di entrambi è quella di attrarre più turisti;
 entrambi i progetti hanno dei costi enormi che ricadranno sulla società;
 entrambi lavoreranno in perdita;
 per entrambi esistono alternative più virtuose e molto meno costose;
 entrambi non faranno che peggiorare ciò che vorrebbero migliorare: cercando di aumentare il turismo lo faranno diminuire, cercando di diminuire i rifiuti li faranno aumentare.
La Valle d’ Aosta deve continuare ad essere un”Isola felice”, non può essere competitiva proponendo un alienante e snaturante turismo di massa, ma deve mantenere l’immagine di una nicchia di natura incontaminata. Questo cercano i turisti in Valle. Questo dobbiamo preservare: l’ambiente come capitale naturalistico, economico e culturale, da non dilapidare nell’interesse immediato di pochi a svantaggio del benessere futuro di tutti, e proprio nel mantenimento di questo benessere della comunità dovrebbero agire i politici.
Ci sono ancora margini di tempo per un ripensamento. Auspichiamo che le argomentazioni qui presentate siano prese in considerazione dall’Amministrazione Regionale e che si possa avviare un proficuo dialogo che porti alla scelta di quelle che sono realmente le soluzioni più adatte al particolare contesto valdostano.

Jean-louis Aillon, presidente del Comitato rifiuti zero VdA.

Paolo Meneghini, segretario del Comitato aeroporto sostenibile.

* Incontro Lunedi’ 16 Marzo a St Christophe *

5 marzo 2009

Lunedi’ 16 Marzo alle 20.30 presso la biblioteca comunale di Saint Christophe si terra’ un incontro aperto a tutti i cittadini (anche a politici e tecnici, cittadini pure loro).

Oltre ad un’illustrazione di che cosa rappresenti concretamente lo sviluppo del volo commerciale proposto per la nostra regione (pro e contro), si porteranno nuovi documenti relativi a dati gia’ esistenti (e preoccupanti) della reale sicurezza degli aeroporti con voli simili a quelli prospettati dall’Amministrazione: “incidenti aerei in prossimita’ degli aeroporti”.

Si parlera’ di sostenibilita’ turistica, economica, ambientale.

Si proporra’ un modello di aeroporto alternativo a quello progettato.

Vi aspettiamo numerosi.

Shit, happens! Meglio avere un prato davanti...

Strani strabismi

4 marzo 2009

Luciano Caveri, uno dei più convinti fautori del potenziamento dell’aeroporto di Aosta per far sfrecciare a pochi metri dalle nostre case aerei da 80 posti, si preoccupa però degli aerei che passano a diecimila metri di altezza…

Il sindaco di Aosta la pensa come noi

4 marzo 2009

Diego Empereur e Guido Grimod la pensano come il nostro comitato. Lo testimonia questo articolo sul Peuple Valdôtain del 10 luglio 2008.

No! Aeroporto commerciale No!

2 marzo 2009
Volete lasciarmi un po' di cielo pulito per favore?

Volete lasciarmi un po' di cielo pulito per favore?

Cosa lasceremo in eredità ai nostri figli e nipoti? Un aeroporto inutile e inquinante? Un inceneritore inutile e inquinante? Noi vogliamo lasciar loro in eredità un’aria più pulita di quella che respiriamo e una valle più vivibile di quella che viviamo. Mission impossible? Noi ci crediamo.