Archive for agosto 2015

toc toc, chi paga?

20 agosto 2015

E’ quasi un dettaglio nella marea di soldi spesi senza lungimiranza, ma costituisce l’ennesimo sberleffo ai contribuenti: soldi al vento per acquistare (trasportare e gestire, senza mai realmente farne uso) una cosa inutile, e ora altri spesi per demolirla e rimuoverla.
E se Qualcuno andasse a bussare alla porta di chi ha autorizzato tali spese, chiedendoli indietro di tasca propria?

Aeroporto, lo storico Dc-6 abbandonato al Corrado Gex verrà demolito

Aosta – La decisione è arrivata nelle scorse settimane dall’Amministrazione regionale dopo la risposta nel luglio scorso dello Stato maggiore dell’Aeronautica che ha fatto sapere alla Regione di non essere interessata alla restituzione del velivolo.

Lo storico Dc-6, o almeno quello che resta del glorioso aereo passeggeri degli anni ’50, verrà demolito. La decisione è arrivata nelle scorse settimane dall’Amministrazione regionale.
Ceduto nel 2007 a titolo gratuito dallo Stato Maggiore dell’Aeronautica per attività addestrative degli operatori dell’emergenza, l’aeromobile Douglas DC6 è abbandonato alle porte di Aosta, in un piazzale nei pressi dell’autostrada.

Costruito nel 1950, utilizzato prima dalla LAI (Linee aeree italiane) e poi dall’Alitalia, a partire dalla metà degli anni Sessanta il Dc-6 è stato utilizzato come aereo Vip dall’Aeronautica militare italiana. In Valle d’Aosta il velivolo arrivò nel 2008 dopo le operazioni di bonifica, smontaggio e trasporto, dal costo di 22mila euro, dalla Caserma Salomone di Capua fino all’Area Grigia” del Corrado Gex di Saint-Christophe. Qui avrebbe dovuto sorgere un’area addestrativa per interventi di protezione civile ma i lavori non sono mai stati affidati a causa dell’inizio dei lavori di ampliamento dell’aeroporto regionale che hanno modificato le aree di rispetto e di delimitazione ostacoli.

il volto del volo commerciale di Aosta

Il progetto per l’area addestrativa ripartì soltanto nel 2012 ma si interruppe subito dopo la nota del Comandante del Corpo valdostano dei vigili del fuoco con la quale dichiarava che l’utilizzo dell’aeromobile DC6 non risultava di interesse per ilComando dei Vigili del Fuoco. Risposte pressoché identiche arrivarono dalla Protezione civile di Roma e nel luglio scorso dallo Stato maggiore dell’Aeronautica, al quale la Regione provò a restituire il DC6. La conclusione a questo punto è scontata: il mezzo va demolito.

Nei giorni scorsi così l’Amministrazione regionale ha dichiarato fuori uso l’aeromobile Douglas DC6 e ha, quindi, avviato la procedura di acquisizione in economia del servizio di demolizione, trasporto, smaltimento o recupero dei materiali di risulta.Operazione quest’ultima i cui costi potranno essere compensati, si legge nel provvedimento dirigenziale “in ragione della possibilità di recupero dei materiali ferrosi ed in alluminio dell’aeromobile”.
Nell’aprile scorso la questione fu portata nell’Assemblea regionale dal consigliere di Alpe Bertin che definì il veicolo “simbolo del grande aeroporto commerciale che si voleva fare” oltre che “un pessimo biglietto da visita per la regione”.

di Silvia Savoye, fonte AostaSera.it
20/08/2015

l’Assessorato al Turismo e Trasporti

11 agosto 2015

[ riceviamo e volentieri pubblichiamo ]

La Carovana delle Alpi
Bandiera Nera

A:
Aurelio Marguerettaz, Assessore al Turismo e ai trasporti della Regione Autonoma Valle d’Aosta dal 2008 .

Motivazione:
per la perseveranza nella costruzione di un’offerta turistica massificata e non sostenibile, e per il sostanziale abbandono del sistema di trasporto pubblico locale.

Descrizione:
costruire la politica turistica di un territorio significa, innanzitutto, riconoscere e selezionare in modo accurato gli elementi caratteristici, in modo da poterli sostenere e promuovere.

Poiché questo sostegno si traduce ancora spesso in contributo pubblico, ci si aspetterebbe che l’Assessorato al Turismo e Trasporti puntasse principalmente sugli aspetti legati all’unicità delle nostre montagne (la quiete, le passeggiate, la biodiversità, le aree protette, l’enogastronomia tipica), ma anche al ricco patrimonio storico del territorio, dai resti preistorici e romani alle testimonianze medievali.

Accanto alla monocultura dello sci, ereditata dagli ultimi decenni del secolo scorso, infatti, la domanda di turismo sostenibile – sia invernale che estivo – è in forte crescita, e promette di confermarsi come elemento significativo. Quindi, anche solo per motivazioni squisitamente economiche, questo tipo di proposta dovrebbe costituire il tassello fondamentale dell’offerta turistica valdostana.

Ma così, purtroppo, non è. Lo denunciamo da anni, la promozione turistica istituzionale valdostana troppo spesso predilige – e sovvenziona – aspetti legati ad una immagine artificiale dell’ambiente montano che ne fanno un divertimentificio dove tutto è possibile e permesso: eliski, eliturismo, raduni motoristici in alta quota, zoo di montagna (meglio noti come Parcs Animaliers) costruiti ai confini del PNGP e del Parco del Mont Avic, gite invernali con motoslitte.

E’ stata appena inaugurata la nuova funivia del Monte Bianco, un’opera che non abbiamo contestato in quanto tale, ma di cui abbiamo tentato invano di contrastare gli aspetti di gigantismo, in particolare la portata oraria eccessiva (800 persone all’ora) e l’infrastrutturazione di Punta Helbronner. Se la montagna viene concepita come parco giochi, si rischia di aver bisogno sempre più di mega impianti per essere attrattivi, con gravi rischi per l’ambiente. In questa direzione va il progetto del collegamento funiviario attraverso l’incontaminato vallone delle Cime Bianche (Ayas), con il quale si vorrebbe creare il comprensorio della “sciata infinita”, 500 km di piste! Anche un’occasione di riflessione storico-culturale sull’alpinismo, qual è stata ai primi di luglio la ricorrenza del 150° anniversario della conquista del Cervino, si è trasformata nel solito carrozzone spettacolare, con l’illuminazione a giorno della Gran Becca per 10 notti consecutive. Evidentemente anche il tema dell’inquinamento luminoso e dell’appeal che può avere il cielo montano per gli astrofili non interessa. Non va dimenticato che buona parte dei costi per la realizzazione degli impianti progettati viene sostenuto dalla Regione, ossia dai cittadini. Coì tutti i riflettori sono puntati sul ‘portare i turisti in montagna’ ma nessuno si pone la domanda su ‘come vi arrivano’. Il sistema di trasporto pubblico è notoriamente al collasso da anni, abbandonato dall’Assessorato, come più volte denunciato da associazioni e utenti. Non un solo settore fornisce un servizio dignitoso. Le condizioni della ferrovia sono sotto gli occhi di tutti, ma l’Assessore ha preferito investire sul materiale rotabile, i famosi treni bimodali, invece che per elettrificare e ristrutturare la linea.

Abbiamo un finto aeroporto commerciale, da cui non decolla e non decollerà nulla, un buco che ha inghiottito per anni risorse pubbliche ingenti, segando le gambe al volo a vela, che creava invece un forte indotto internazionale. Inspiegabile, poi, risulta la scelta di destinare ulteriori risorse al completamento dell’aerostazione, senza averne individuato una nuova destinazione d’uso.

Infine, il trasporto su gomma, pesantemente tagliato negli ultimi due anni, consiste in linee di fondovalle che si sovrappongono al treno, creando inutili doppioni e spreco di risorse, ed è mal-armonizzato con le corse per le valli laterali, dove il servizio è ridotto al minimo. Per cui ai turisti non resta che utilizzare l’auto privata, con pesanti ricadute sulla tranquillità delle nostre montagne, sulla qualità dell’aria e, ci permettiamo di dire, sulla qualità delle vacanze di chi cerca in montagna la tranquillità.

L’Assessore si merita dunque una doppia bandiera…una per ogni settore di competenza.

insostenibile

11 agosto 2015

Quando anche la politica, che ha posto le basi per l’aeroporto commerciale a traffico-zero, usa la parola insostenibile

un aeroporto insostenibile

un aeroporto insostenibile

altri 6.5 milioni per tornare indietro

3 agosto 2015

 

 

Prevedibilmente – dopo anni di debiti – viene recepita l’evidenza che l’aeroporto commerciale non ha alcun senso; coerentemente si torna indietro a quello che l’aeroporto è sempre stato: turistico.
Per completare le opere dell’aerostazione abbandonata sono stati impegnati ulteriori 6,5 milioni di Euro.

Che cosa ci verrà messo dentro ora che l’indotto turistico-sportivo è stato fortemente penalizzato dal volo commerciale (mai decollato)?

– La Stampa, 3.8.2015

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