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2000 finti passeggeri

18 gennaio 2016

Nel 2015 sono stati dichiarati oltre 2000 passeggeri presso l’aeroporto di Aosta (ovvero l’equivalente di circa 1 viaggio di 1 autobus a settimana – o una carrozza di treno… – ad un costo profondamente diverso).
Peccato che ben più della metà siano rappresentati dai piloti di volo a vela (aliante). Gli altri “passeggeri” sono costituiti dai soliti aeroplanini privati che prima dell’ampliamento aeroportuale erano anche più frequenti.
Pertanto i costi vanno “un poco” rivisti.

 

fonte La Stampa del 17 Gennaio 2016

Aosta, conto salato in aeroporto: ogni passeggero costa 1000 euro

Nel 2015 duemila arrivi e due milioni di spese per i contribuenti
STEFANO SERGI

I paragoni a volte sono rischiosi. Un mese fa l’assessore valdostano ai Trasporti, Aurelio Marguerettaz, motivando la decisione di chiudere la ferrovia Aosta-Pré-St-Didier, ha detto: «Ci costa meno regalare una Panda a ogni passeggero piuttosto che tenere aperta la linea». Troppo pochi, secondo lui, i 350 viaggiatori al giorno per giustificare una spesa di 10 milioni di euro indispensabile alla messa in sicurezza della linea. Oggi i valdostani più maliziosi si chiedono più o meno la stessa cosa riguardo all’aeroporto «Corrado Gex», ossia se non convenga regalare un ultraleggero ad ogni viaggiatore atterrato in Valle nel 2015 piuttosto che tenere aperto uno scalo dove i milioni di euro vanno in fumo più in fretta di quanto non faccia la benzina in un bolide di Formula 1 in piena accelerazione.

I dati sono impietosi e li ha snocciolati nell’aula del Consiglio regionale lo stesso Marguerettaz: duemila passeggeri in un anno a fronte di una spesa della Regione pari a 2 milioni di euro. Tradotto: ogni passeggero del «Gex» è costato ai valdostani mille euro secchi. Alla cifra, peraltro, bisogna aggiungere un bel po’ di spese collaterali (i vigili del fuoco in servizio permanente, ad esempio) indispensabili a mantenere aperta una struttura che finora, come contabilizzò pure un dossier del M5S, è costata oltre 40 milioni di euro e non vede un aereo di linea dal 2008, quando fu chiusa la pista per permetterne il prolungamento a 1500 metri e l’installazione della radioassistenza.

Nel Libro dei Sogni valdostani quei cantieri, assieme alla realizzazione di un avveniristico Terminal progettato da Gae Aulenti (altri dieci milioni di euro), dovevano servire a far atterrare «i charter delle nevi che porteranno almeno 45 mila turisti l’anno» come raccontavano le autorità regionali e i vertici di Avda, la società che gestisce lo scalo (49 per cento Regione, 51 per cento famiglia Costantino, i petrolieri genovesi).

Nell’elenco della spesa spuntato in Consiglio regionale, l’assessore Marguerettaz ha spiegato che «il numero dei passeggeri transitati è di 2076, di cui 947 come arrivi e partenze di aviazione generale, voli di Stato e aerotaxi, e 1129 come voli locali, essenzialmente legati al volo sportivo».  

Una nota positiva, in effetti, l’unico scalo valdostano ce l’ha: è considerato tra i migliori d’Europa per gli alianti, in virtù delle particolari correnti. Ma sono le note dolenti a vincere a mani basse, a cominciare appunto dai costi: «Nel 2015 sono stati impegnati quasi due milioni di euro – ancora Marguerettaz – e le spese sono state orientate, per il 99 per cento, al corrispettivo contrattuale a favore dell’Avda che gestisce l’opera. A queste cifre vanno aggiunte le spese condominiali annue, lo smaltimento rifiuti e quelle legate ai vari contenziosi legali. Non sono comprese invece le spese per elisoccorso e servizio dei vigili del fuoco, perchè sono esborsi obbligatori a prescindere dalla vocazione dell’aeroporto». A proposito di contenziosi legali tra Regione e Avda: ce ne sono in piedi 14, costati finora 40 mila euro per pagare gli avvocati. Solo per la gestione, la Valle d’Aosta ha speso negli ultimi sei anni qualcosa come diciotto milioni di euro.

Alberto Bertin, il consigliere del movimento Alpe che ha chiesto lumi sull’attuale situazione finanziaria dell’aeroporto, ha parlato di «idea megalomane, non collegata con la realtà. Con questi risultati ridicoli non si giustifica l’aerostazione». Già, perché oggi la neve copre le erbacce, ma il cantiere della struttura firmata Gae Aulenti è abbandonato da anni tra fallimenti delle imprese e rivisitazioni in corso d’opera. Per non buttar via tutto, la Regione vuole andare avanti e ha stanziato altri 6,5 milioni pur di finire il Terminal.

Oggi lo scalo è tecnicamente aperto e funzionante, ci lavorano i 32 dipendenti Avda e i pompieri e fino a pochi mesi fa c’era pure il posto fisso di polizia. Ma il problema di fondo del «Corrado Gex» è che non interessa a nessuna compagnia e anche quando si accendono fuochi di speranza, arrivano secchiate d’acqua gelida a spegnerli. Come tre anni fa, quando Enac affidò finalmente la linea Aosta-Roma alla svizzera Darwin. Ma lo spumante fu riportato in fretta in cantina: a Bruxelles qualcuno fece notare che un bando Ue con tali caratteristiche non poteva finire a un vettore elvetico. E addio Darwin.