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Aosta e i grossi velivoli commerciali

31 Maggio 2010

L’Aeroporto di Aosta è adeguato ad accogliere grossi velivoli commerciali?

Il giorno 22 maggio il sito del TGCOM riportava la seguente notizia: (http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo482201.shtml)

Disastro aereo in India: 159 morti

Sopravvissuti in sette. Errore umano?

Un Boeing di una linea low cost è uscito di pista e ha preso fuoco all’atterraggio a Mangalore, nel sud dell’India. A bordo 166 persone: 159 sono morte, 7 sopravvissute. Già ritrovata la scatola nera. Tra le ipotesi sulle cause della tragedia (oltre al maltempo), c’è un errore in fase di atterraggio: per il ministro degli Esteri quella di Mangalore è “una pista di atterraggio molto insidiosa, che richiede notevoli capacità da parte dei piloti”

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Secondo una ricostruzione dei media indiani, il Boeing 737 (in servizio da due anni) ha toccato terra troppo in avanti sulla pista, non avendo quindi il tempo per frenare. La pista di atterraggio era stata inaugurata appena una settimana fa, dopo alcuni lavori di ampliamento dello scalo. “L’aereo si è spezzato in due, io sono saltato fuori dopo lo schianto e ho visto altre due persone venir fuori”, ha detto alla tv locale TV9 un sopravvissuto dall’ospedale.

Le cause
Qualcuno punta il dito contro la collocazione infelice dello scalo, Qualcun’altro azzarda un errore in fase di atterraggio. Il pilota, di nazionalita’ serba, lavorava da due anni per la compagnia di bandiera e conosceva lo scalo di Mangalore. Ma non è da escludere il maltempo

La difesa
Le autorità hanno però precisato che l’aeroporto della città è dotato di strumentazioni moderne. In particolare, le due piste di atterraggio erano state allungate per permettere l’arrivo di aerei più grandi. Era stato aperto anche un nuovo terminal per passeggeri e per aerei cargo in previsione di un forte aumento del traffico aereo, soprattutto verso il Golfo. Secondo i media indiani, il ministro dell’aviazione Praful Patel aveva proposto lo status di scalo internazionale.

E’ uno dei più gravi incidenti aerei nella storia dell’India. A causa del disastro la leader del partito del Congresso Sonia Gandhi ha cancellato le celebrazioni per il primo anniversario dell’insediamento per un secondo mandato legislativo, il 22 maggio 2009, della coalizione Upa (United Progressive Alliance) guidata dal Congresso”.

Chi, tra coloro che hanno dato il loro assenso al progetto del nuovo aeroporto, si sente di escludere che un fatto del genere possa verificarsi in futuro ad Aosta?

Le analogie tra l’Aeroporto di Mangalore e quello di Aosta sono molte:

· entrambi sono aeroporti difficili per la morfologia del territorio e per le avverse condizioni meteorologiche e richiedono entrambi equipaggi appositamente addestrati;

· entrambi sono stati recentemente ampliati per consentire l’atterraggio di aerei più grandi;

· entrambi, almeno sulla carta, risultano essere ben strumentati e sicuri.

A Mangalore le uniche vittime sono gli occupanti del velivolo, perché uscendo di pista l’aereo è finito in un burrone. Ad Aosta un’evenienza di questo tipo, viste le ridotte dimensioni degli spazzi di fuga disponibili, finirebbe per causare danni e vittime anche tra le persone che popolano le case, i magazzini e le strade circostanti l’aeroporto.

I fautori dell’Aeroporto commerciale ribatteranno dicendo che è facile e disdicevole fare dello sciacallaggio sfruttando l’emotività prodotta da un grave incidente aereo per diffondere dubbio e paura tra i Valdostani. Nessuna attività umana è esente da rischi. Se nel corso della sua storia l’umanità avesse voluto eliminare del tutto i rischi insiti nell’uso delle tecnologie, il suo progresso scientifico, economico e sociale sarebbe stato impossibile.

L’affermazione apparentemente sensata non tiene conto del fatto che nel corso dell’ultimo secolo l’umanità ha dovuto imparare a sue spese che ogni scoperta scientifica ed ogni conseguente realizzazione tecnologica a fronte di apparenti vantaggi immediati per alcuni, produce quasi sempre nel lungo periodo delle ricadute negative per molti; uno sviluppo economico e sociale duraturo e sostenibile può essere raggiunto solo con una attenta analisi delle ricadute che gli interventi industriali ed infrastrutturali hanno sul territorio.

L’Amministrazione regionale non ha mai fatto una analisi obiettiva, indipendente e soprattutto compartecipata del rapporto costibenefici di un aeroporto commerciale in Valle d’Aosta

Non risulta inoltre che l’Amministrazione regionale abbia mai fatto un serio studio per analizzare i rischi connessi con l’attività di grossi velivoli sull’aeroporto di Aosta.

Il rischio insito in una certa attività si esprime come prodotto tra la probabilità che un incidente si verifichi ed il danno che lo stesso può provocare.

E’ evidente che per incidenti che possono produrre danni limitati si è disposti ad accettare indici di probabilità elevati (es.: incidenti stradali) mentre per quelli che possono produrre danni catastrofici (es.:incidenti a centrali nucleari) si deve fare ogni sforzo per ridurre praticamente a zero la probabilità che si verifichino.

L’Analisi del Rischio è uno dei principali parametri da prendere in considerazione per valutare la fattibilità di un progetto pubblico. La realizzazione delle “grandi opere” dovrebbe essere perseguita solo se i benefici attesi per la comunità (sostenibilità economica dell’impianto, vantaggi e facilità di fruizione, stimolo allo sviluppo commerciale e turistico, vantaggi economici diffusi sul territorio ecc.) sono superiori ai costi previsti (rischio di eventi catastrofici, spese di realizzazione, spese di gestione, inquinamento ambientale, danni paesaggistici, ecc.).

L’Amministrazione Regionale, prima di autorizzare l’avvio dell’attività commerciale sull’Aeroporto di Aosta, oltre a dimostrare che il rapporto costi benefici è a vantaggio di questi ultimi, deve soprattutto provare che i rischi connessi con il decollo e l’atterraggio di grossi velivoli sullo scalo aostano sono veramente trascurabili.

Il Presidente della Giunta non se la può cavare dicendo che la realizzazione dell’aeroporto commerciale di Aosta è una scommessa perché la posta in gioco non è esclusivamente una manciata di milioni di euro ma la vita di molti esseri umani.

C.A.S.

la pista di Go-Kart

31 Maggio 2010

Splendida l’iniziativa di un’ecologica auto ad idrogeno nella nostra Vallée, futura sede di un inceneritore. Complimenti ai ragazzi del PoliTO!
RigEnergia in questi giorni concede belle speranze al futuro dei nostri figli, peccato per le inquinanti azioni future già ampiamente delineate.

Ma qualcuno si é chiesto come mai sia stata scelta come pista l’aeroporto di Aosta?
Una possibile risposta: poiché é l’unico aeroporto d’Italia (se non d’Europa), con una pista adatta alla F1, dove non vi sia traffico aereo commerciale. Chiuderlo NON é stato assolutamente un problema.

…e avanti Savoia con l’aerostazione.

C.A.S.