“L’aeroporto é una scommessa“. Così definiva le opere aeroportuali il nostro presidente della Regione nel 2008.
Vinta?
Per ora la risposta emblematica é concessa dal grosso rottame abbandonato in fondo alla testata pista verso Est, di fronte alla discarica, acquistato per esercitazioni (?) antincendio.
Il 24 Gennaio 2010 atterrò il primo aereo sulla pista di Aosta, mezza invasa dalla neve: quel primo aereo, non un quadrimotore a reazione da 100 posti, era un modesto velivolo biposto – pilota e passeggero – per atterrare sui ghiacciai, proprio come quelli che usava Corrado Gex. Lo stesso tipo di aerei che atterravano prima delle recenti costosissime opere.
Grandi opere in aeroporto, costi fissi annui milionari, gestione (AVDA) in rotta di collisione con l’Amministrazione, a fronte di circa 2 passeggeri al giorno dichiarati: un bel taxi quasi pieno. Anziché fare un costoso aeroporto internazionale si sarebbe appunto potuto comperare un taxi, anche molto bello, addirittura un pulmino, in grado di spostare velocemente i passeggeri sulla tratta Caselle-Aosta anche in caso di cattivo tempo (garanzia che l’aeroporto aostano non sembra poter dare) e con costi sostanzialmente diversi.
Dettaglio, ma di questi 2 passeggeri al giorno (per la precisione 66 al mese) non ci é dato di sapere quanti siano riconducibili a voli commerciali, di linea, a fronte di quelli dei piccoli aerei da turismo che già atterravano ben più numerosi prima di ampliare l’aeroporto. Insomma, molte spese, problemi col gestore, costi di gestione enormi, e meno aerei di prima.
C’é ancora confusione tra volo turistico e volo commerciale. Il turismo veniva fatto con la vecchia gestione aeroportuale, con numeri relativamente piccoli, ma con una potenzialità enorme, mai sfruttata a fondo, e senza perdite, anzi.
Il volo a vela, quello che ad oggi genera il maggior numero di movimenti sulla pista di Aosta LIMW, è una specificità unica in Europa: solo noi valdostani abbiamo le montagne ed il vento giusto. Invece di valorizzare questa prerogativa si è compromesso il volo turistico ed il relativo indotto per fare un aeroporto simile, anzi peggiore, di molti altri in pianura. Non a caso ben 18 aeroporti italiani, Aosta in testa, sono stati individuati dal Governo Monti come scali da chiudere entro 3 anni poiche’ non economicamente sostenibili.
Oggi abbiamo un mega aeroporto con tanta security e tanta safety, un’aerostazione con nuovi parcheggi, costa tantissimo e fa tanto clientelismo; peccato che non ci siano gli aeroplani. Un’infrastruttura inutile nel posto sbagliato. Con la stessa logica potremmo costruire un autodromo o una bella raffineria.
Il volo commerciale in VdA é insostenibile: lo dimostrano i numeri. Insostenibile come la mancanza di sviluppo di una ferrovia funzionante che colleghi davvero Aosta col resto del mondo, col vicinissimo aeroporto di Caselle in primis, insostenibile come la volontà di costruire un inceneritore. Ma é su opere sostenibili che vanno messi i soldi pubblici.
Ad oggi i depositari dell’Autonomia consumano il bene più prezioso loro affidato: il territorio valdostano, mortificandone il futuro, come potrebbe fare un texano con il petrolio saudita.
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Scommesse? C’è un bel proverbio piemontese che dice “Vanta esse furb, ma nen trop“.