Archive for Maggio 2012

Una bella scommessa

21 Maggio 2012

L’aeroporto é una scommessa“. Così definiva le opere aeroportuali il nostro presidente della Regione nel 2008.

Vinta?

Per ora la risposta emblematica é concessa dal grosso rottame abbandonato in fondo alla testata pista verso Est, di fronte alla discarica, acquistato per esercitazioni (?) antincendio.

Il 24 Gennaio 2010 atterrò il primo aereo sulla pista di Aosta, mezza invasa dalla neve: quel primo aereo, non un quadrimotore a reazione da 100 posti, era un modesto velivolo biposto – pilota e passeggero – per atterrare sui ghiacciai, proprio come quelli che usava Corrado Gex. Lo stesso tipo di aerei che atterravano prima delle recenti costosissime opere.

Grandi opere in aeroporto, costi fissi annui milionari, gestione (AVDA) in rotta di collisione con l’Amministrazione, a fronte di circa 2 passeggeri al giorno dichiarati: un bel taxi quasi pieno. Anziché fare un costoso aeroporto internazionale si sarebbe appunto potuto comperare un taxi, anche molto bello, addirittura un pulmino, in grado di spostare velocemente i passeggeri sulla tratta Caselle-Aosta anche in caso di cattivo tempo (garanzia che l’aeroporto aostano non sembra poter dare) e con costi sostanzialmente diversi.

Dettaglio, ma di questi 2 passeggeri al giorno (per la precisione 66 al mese) non ci é dato di sapere quanti siano riconducibili a voli commerciali, di linea, a fronte di quelli dei piccoli aerei da turismo che già atterravano ben più numerosi prima di ampliare l’aeroporto. Insomma, molte spese, problemi col gestore, costi di gestione enormi, e meno aerei di prima.

C’é ancora confusione tra volo turistico e volo commerciale. Il turismo veniva fatto con la vecchia gestione aeroportuale, con numeri relativamente piccoli, ma con una potenzialità enorme, mai sfruttata a fondo, e senza perdite, anzi.

Il volo a vela, quello che ad oggi genera il maggior numero di movimenti sulla pista di Aosta LIMW, è una specificità unica in Europa: solo noi valdostani abbiamo le montagne ed il vento giusto. Invece di valorizzare questa prerogativa si è compromesso il volo turistico ed il relativo indotto per fare un aeroporto simile, anzi peggiore, di molti altri in pianura. Non a caso ben 18 aeroporti italiani, Aosta in testa, sono stati individuati dal Governo Monti come scali da chiudere entro 3 anni poiche’ non economicamente sostenibili.

Oggi abbiamo un mega aeroporto con tanta security e tanta safety, un’aerostazione con nuovi parcheggi, costa tantissimo e fa tanto clientelismo; peccato che non ci siano gli aeroplani. Un’infrastruttura inutile nel posto sbagliato. Con la stessa logica potremmo costruire un autodromo o una bella raffineria.

Il volo commerciale in VdA é insostenibile: lo dimostrano i numeri. Insostenibile come la mancanza di sviluppo di una ferrovia funzionante che colleghi davvero Aosta col resto del mondo, col vicinissimo aeroporto di Caselle in primis, insostenibile  come la volontà di costruire un inceneritore. Ma é su opere sostenibili che vanno messi i soldi pubblici.

Ad oggi i depositari dell’Autonomia consumano il bene più prezioso loro affidato: il territorio valdostano, mortificandone il futuro, come potrebbe fare un texano con il petrolio saudita.

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Scommesse? C’è un bel proverbio piemontese che dice “Vanta esse furb, ma nen trop“.

Mission impossible

6 Maggio 2012

POLEMICA. DECISO UN RICORSO IN TRIBUNALE

Caos all’aeroporto: Regione furiosa contro Air Vallée

Ancora liti legali sulla società di gestione Avda “A rischio la stabilità per i bilanci inattendibili”

DANIELE MAMMOLITI

te l'avevamo detto

SAINT-CHRISTOPHE

«Qui si rischia che la gente non capisca più il senso degli importanti investimenti che la Regione ha fatto sull’aeroporto. È venuto il momento di fare chiarezza».

Augusto Rollandin perde la pazienza e con lui tutta la giunta che ieri ha deliberato un ennesimo ricorso contro Air Vallée. Durissime le parole scelte per presentare la nuova vertenza che punta a «denunciare le gravi irregolarità commesse dagli amministratori della società Avda (Aeroporto Valle d’Aosta, ndr) nominati dal socio privato di maggioranza Air Vallée». Irregolarità che da parte della Regione, socio di minoranza, sono state «già più volte evidenziate», anche tramite i suoi rappresentanti all’interno del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale, e che «sono tali da far ritenere fondato il rischio di un grave pregiudizio per la stabilità e solidità della società».

Un dubbio pesante e che si basa, come espressamente scritto nel comunicato stampa che la giunta ha diffuso ieri mattina, anche e soprattutto sulla «inattendibilità dei bilanci depositati» che, secondo il governo regionale, «paiono del tutto incapaci di rappresentare la gravissima esposizione debitoria della società». Sulla veridicità dei documenti contabili, peraltro, Regione e Air Vallée stanno già incrociando le spade in un altro precedente ricorso.

Il presidente Rollandin ha spiegato che «la denuncia delle gravi irregolarità è diretta ad ottenere i provvedimenti provvisori ritenuti opportuni dal Tribunale» per «evitare pregiudizi alla società Avda», anche alla luce «dei rischi cui risulta essere esposta la società a causa della “mala gestio” degli amministratori».

Quali le strade possibili? I giudici – il ricorso sarà presentato alla Procura di Aosta – hanno il potere di ordinare un ispezione dell’amministrazione societaria, ma nei casi più gravi il Tribunale può arrivare a revocare gli stessi amministratori, compresi eventualmente i sindaci, e nominare un amministratore giudiziario, definendone poteri e durata dell’incarico.

In effetti c’è proprio il “rischio” che la gente non capisca il senso di simili “investimenti”.

Forse si sentono osservati, e sanno che non stanno facendo una bella figura. In ogni caso si tratta di una “mission impossible” per chiunque far funzionare l’aeroporto commerciale di Aosta. Si sapeva fin dall’inizio che la struttura non sarebbe stata autosufficiente dal punto di vista economico. Quando la Regione ha fatto la convenzione con AVDA non (?) poteva non sapere che avrebbe dovuto finanziarla per 30 anni. Evidentemente qualcuno non ha rispettato le “aspettative”.

Come sempre sostenuto dal Comitato, già prima dell’inizio delle opere mancava un’analisi economica sostenibile: oggi risulta più evidente che mai.

E noi, come da tradizione valligiana, paghiamo.