Archive for gennaio 2013

Chi l’ha visto?

31 gennaio 2013

Lungi ormai dal voler chiedere di chi sia stata la responsabilità per una così stonata lungimiranza, vorremmo avere delle risposte concrete e sostenibili alle domande che ormai moltissimi Valdostani si pongono.

Chiediamo all’ass. Marguerettaz (le classiche 10 domande):

  1. Qual é la logica dell’attuale costosissimo aeroporto commerciale (gestione) per la quale si continua ad andare avanti così (nonostante si sapesse da tempo che era “non di interesse“)?
  2. Qual é il  futuro dello scalo LIMW a fronte dell’evidente fallimento di un simile investimento?
  3. Perché non si sviluppa un aeroporto tusistico-sportivo declassando lo scalo ed aprendo le porte a chi davvero vola (alianti, ultraleggeri, aviazione leggera con relativo afflusso turistico, come si faceva con successo negli anni ’80)?
  4. A che cosa serve/servirà l’aerostazione (incompleta)? E – dettaglio curioso – a che cosa é mai servito il relitto di aereo in fondo alla testata pista 27?
  5. Ci dite quanto é costata ad oggi, per ogni anno di esercizio e complessivamente, la gestione aeroportuale (AVDA, security, manutenzioni, presidio dei Vigili del Fuoco, personale vario, ecc…) da quando sono stati fatti i lavori?
  6. Ci dite quanto é costata la realizzazione complessiva dell’infrastruttura aeroportuale (allungamento pista, luci, VOR e radioassistenza sul territorio regionale, abbassamento della strada comunale, abbassamento luci vaccodromo e torri, opere di urbanizzazione legate all’aerostazione e – naturalmente – aerostazione stessa)?
  7. Ci dite qual é la posizione ufficiale di RAVA rispetto all’abuso edilizio (chalet passeggeri, con condanna) , mai sanato?
  8. Ci dite con precisione quanti passeggeri – derivanti da voli commerciali che prima non si potevano attuare con la precedente configurazione aeroportuale – siano stati fatti in più (o in meno)? I dati li vorremmo senza contare le movimentazioni dell’aeroclub locale (…).
  9. Ci dite quanto é costata complessivamente la sovvenzione di AirVallée, compresi i voli pagati “vuoto per pieno”? 
  10. Ci dite che cosa contengono i mega-hangar realizzati e quanto sono costati?

– il C.A.S.

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CHITRASPORTI. VARATO IL PIANO NAZIONALE DI SVILUPPO AEREO

L’aeroporto Gex sparito dalla mappa degli scali italiani

Il ministro Passera: “Non è di interesse nazionale” Marguerettaz: “Nulla di nuovo, già detto nel 2004

DANIELE MAMMOLITI AOSTA

L’aeroporto Corrado Gex sparisce dalla mappa dei principali scali italiani. Questo è ciò che si vede sfogliando l’«Atto di indirizzo per la definizione del Piano Nazionale per lo Sviluppo Aereo» varato ieri dal ministro delle Infrastrutture Corrado Passera.

Il documento, che punta al riordino organico del settore e propone una classificazione degli aeroporti di interesse nazionale, dalla quale l’aerostazione valdostana è esclusa. Secondo il ministero, in Italia operano oggi troppi aeroporti: 112 funzionanti, di cui 90 aperti solo al volo civile, 11 esclusivamente militari e altrettanti militari aperti al traffico civile. Tra i 112 scali, 46 – compreso quello di Aosta – sono anche commerciali.

Il nuovo piano del ministero suddivide gli aeroporti tra 10 «di rilevanza strategica a livello Ue» (come Roma, Milano Malpensa e Linate, Torino o Bergamo Orio al Serio), 13 con traffico superiore a un milione di passeggeri all’anno, 4 oltre i 500 mila passeggeri, 2 di cosiddetta «continuità territoriale» (Lampedusa e Pantelleria) oltre a Rimini, in forte crescita, e Salerno usato per delocalizzare il traffico di Napoli. Resta scoperta la Valle d’Aosta e il documento spiega in sintesi quale sarà il futuro per gli aeroporti «non di interesse nazionale»: passeranno sotto il controllo delle Regioni che potranno concedere la concessione a proseguire l’attività oppure ne decreteranno la chiusura.

L’assessore al Trasporto, Aurelio Marguerettaz, è prudente: «Stiamo esaminando il documento del ministero per valutarlo. La prima impressione è che però non ci siano grandi differenze rispetto a quanto già indicato dalle linee guida del 2004. L’aeroporto di Aosta non era considerato di interesse nazionale prima e non lo è nemmeno adesso. Non cambia nulla». Prima di diventare definitiva, la proposta del ministero sarà ancora discussa con la Conferenza Stato-Regioni per essere poi trasformata in decreto del presidente della Repubblica.

WIKI AEROPORTI:

http://it.wikipedia.org/wiki/Lista_degli_aeroporti_d’Italia_per_traffico_passeggeri

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IL SOLE 24 ORE

sole24ore aeroporti

…peccato che il sig. Passera non fosse stato al geoverno prima dell’inizio dei lavori aeroportuali. Si sarebbero risparmiati/guadagnati tanti soldi pubblici.

Mosca // Aosta

2 gennaio 2013

29/12/2012 18:32

MOSCA, AEREO FINISCE FUORI PISTA, QUATTRO MORTI

A bordo del Tupolev 204 che ha mancato l’ atterraggio viaggiavano gli otto membri dell’ equipaggio. Da accertare le cause dell’incidente.

L’aereo si è schiantato mentre tentava per la seconda volta di atterrare, terminando la sua corsa ai limiti di una grossa arteria stradale in prossimità dello scalo. Toccando terra l’aereo, che proveniva da Parbubice, nella Repubblica ceca, ha preso fuoco e si è spezzato.

mosca

AOSTA – LIMW, aeroporto

  • 50 m dall’autostra
  • 150 m dai centri commerciali (strada statale a Nord, hotel Express a Sud)
  • 180 m dalla “torre delle telecomunicazioni” (sede uffici)
  • 260 m dalla nuova rotatoria ad Ovest
  • 290 m dalla discarica
  • 390 m dallo svincolo autostradale ad Est

18_distanze

foto prima dell’ampliamento

La categoria degli aerei che possono atterrare ad Aosta va ridotta, anche se ad oggi di aerei di linea non se ne sono proprio visti.

La velocità media di decollo di un aereo di linea é di oltre 300 Km/h (Vr), ovvero oltre 80 m/s. Questo significa che dalla fine della pista giunge sopra al casello autostradale in poco più di 6 secondi, e sopra al quartiere Dora in circa 12 secondi.

Meditate.

ora

foto dopo l’ampliamento (click sulla foto per ingrandire)

Soldi sprecati per generare potenziale pericolo, per aumentare in prospettiva l’inquinamento ed il rumore (lontano da ogni logica del turismo locale), per generare costi fissi insostenibili, per ridurre il piccolo e prezioso indotto turistico dell’aeroclub, per avere una futura (…) aerostazione senza logica che aumenterà ulteriormente i costi di gestione e gli sprechi di soldi pubblici.