3. breve storia del volo valdostano

Partiamo dalle origini. Il primo volo in Valle d’Aosta che si ricordi fu fatto da un pilota svizzero: Agénor Parmelin, che nel 1914 atterrò a Mont Fluery, nei pressi della città. La nascita dell’Aeroporto si deve alla spinta e all’entusiasmo di un gruppo di appassionati di volo che nel 1956, in attesa di ottenere il riconoscimento dell’Aero Club d’Italia, fondarono l’Associazione Valdostana Aeronautica.
Essi seppero creare un tale interesse ed una grande attenzione sul problema del volo da indurre l’Amministrazione Regionale ad avviare la costruzione dell’aeroporto. Verso la fine del 1958 – prima ancora che finissero i lavori di costruzione della pista – l’Associazione, che nel frattempo aveva raccolto quasi 200 soci, venne federata all’Aero Club d’Italia con il nome di AeroClub Valle d’Aosta. I voli sul nuovo aeroporto iniziarono il 10 Maggio 1959, e quasi contemporaneamente ebbe inizio l’attività di addestramento. Fin dall’inizio la gestione dell’Aeroporto fu affidata dall’Amministrazione Regionale all’AeroClub.
Un enorme contributo all’attività di volo nella nostra regione fu dato nei primi anni ’60 da “un giovane signore” che si chiamava Corrado Gex, allora assessore alla Pubblica Istruzione. Egli fu uno dei primi piloti valdostani ad ottenere il brevetto di pilota: si dedicò con passione ed entusiasmo allo studio ed alla pratica del volo in montagna; fu inoltre
il primo pilota italiano ad ottenere l’autorizzazione provvisoria per l’atterraggio sui ghiacciai. In veste di deputato, il 29 Ottobre 1965, presentò un decreto legge per la liberalizzazione delle aree di atterraggio. E’ grazie a questa legge
se ora possibile ad un aeromobile o ad un elicottero operare al di fuori degli aeroporti posandosi su qualsiasi superficie idonea sia essa un ghiacciaio, un prato, un lago o un fiume.
Se oggi ad Aosta abbiamo un centro operativo della Protezione Civile fra i più qualificati in Europa lo si deve in gran parte, all’impulso ed all’attività svolta dall’AeroClub in quegli anni, quando, in assenza di ogni altra organizzazione, gli aeromobili del Club si prodigavano nelle ricerche di dispersi, nei soccorsi a feriti e nel rifornimento di viveri
ai rifugi in alta montagna. Nel 1964 viene fondata l’AerAosta che, con un aereo Pilatus Porter munito di sci, inizia il trasporto di turisti e sciatori sui ghiacciai.
All’inizio degli anni 60 prende impulso anche l’attività di volo a vela. Già con i primi voli in aliante ci si rende conto delle eccezionali potenzialità del volo librato in Valle d’Aosta (pressochè uniche in Europa, facendo del volo a vela un’eccellenza regionale), e – grazie alle iniziative propagandistiche avviate dall’istruttore Vitelli – arrivano in valle i primi volovelisti stranieri.
Per dare l’idea di che cosa significhi volare fra le nostre montagne, sappiate che partendo da Aosta sono stati fatti svariati record: ad esempio si sono raggiunie quote di oltre 10.000 m e distanze superiori a 1.000 Km; queste sono performance che si possono realizzare in poche altre parti d’Europa. Attività parallele e non di minore importanza sono state il paracadutismo ed il volo a motore in montagna (con specialità di atterraggio sui ghiacciai).
Negli anni ’70 e sino a tutti gli anni ’80 gli stages raccolgono gruppi numerosi di piloti con una 70ina alianti a settimana (e relativi piloti con famiglie, ecc…) durante il periodo primaverile/estivo. Generalmente
i piloti che si spostano dall’estero per volare sono persone che “possono spendere”, hanno soldi, dunque un buon turismo per la Regione con un indotto interessante.
I cambiamenti economici e sociali avvenuti negli anni ‘90 hanno notevolmente mutato la realtà in cui l’aeroclub si trova ad operare. Nel frattempo l’importanza del Club come struttura di soccorso è notevolmente diminuita ed il volontariato di allora è stato sostituito dalla struttura della protezione Civile ed i velivoli ad ala fissa hanno
lasciato il posto ai pi versatili elicotteri.
Nel 1987 l’AeroClub ha cessato di essere il Gestore dell’aeroporto. Da una sua costola nacque l’Air Vallee col compito di istituire i primi collegamenti aerei commerciali da Aosta, parallelamente al traffico privato; evidenzio che turistico e’ diverso da commerciale: con turistico si intende in linea di massima piccoli aerei che vengono “a
spot” (ogni tanto), con commerciale si intende voli di linea periodici. Non è un dettaglio.
Da allora si è avuto un sostanziale decremento dell’afflusso di piloti stranieri, anche in seguito alle forti limitazioni di accesso che sono state  create per attivare il volo commerciale: parlo di recinzioni, di verifiche di polizia di frontiera, impossibilità di accesso all’aeroporto da parte delle famiglie dei piloti stranieri, ecc…
Il risultato è stato un drastico impoverimento dell’indotto turistico che si era voluto sviluppare sin dai tempi di Corrado Gex.
Il 2 Ottobre 2008 viene chiusa la pista per i lavori di allungamento; tempo stimato dei lavori: 11 mesi, salvo ritardi.
E poi, che cosa succederà? Molto sta alle future decisioni politiche.

Una Risposta to “3. breve storia del volo valdostano”

  1. Bernardi Giancarlo Says:

    Complimenti. Ottima idea quella di realizzare questo sito.
    Brevemente: sulla Stampa di oggi è stato pubblicato un’articolo che spiega in che modo Wall Street si sia “suicidata”.
    Fatte le debite differenze e dopo aver letto l’articolo sopra, ho la sensazione che qualcosa di simile si sia abbattuto sul nostro caro “Corrado Gex”: una volontà ferrea e molti soldi impiegati per
    realizzare ciò che non ci serve.

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