L’aeroporto di Saint-Christophe non è Malpensa

Limite di 7,5 metri d’altezza per le case, la mappa dell’Enac spaventa Aosta e 7 paesi. Coinvolti oltre cento palazzi.

Si chiama «carta ostacoli» ed è il vero spauracchio per i Comuni della Plaine dopo l’ampliamento dell’aeroporto Corrado Gex di Saint-Christophe. È una semplice mappa a cerchi concentrici che, in base all’altitudine sul livello del mare della pista aeroportuale, fissa l’altezza massima degli edifici a distanze diverse dalle due testate del Corrado Gex. È arrivata sulla scrivania dei sindaci dei Comuni della cintura di Aosta lo scorso settembre. I vincoli previsti avrebbero messo in ginocchio non solo le nuove edificazioni, ma anche le semplici manutenzioni straordinarie: rifare un tetto o aprire un abbaino in un centinaio di condomini di Aosta, dalla zona Est a ridosso di Saint-Christophe fino circa all’altezza del quartiere Cogne, compreso l’intero centro storico, era impossibile.

un aeroporto senza aerei, ma come Malpensa

Ora, per otto Comuni, è il momento dell’attesa. Dopo che l’Enac, l’enta nazionale per l’aviazione civile, ha disegnato sulla carta i grandi circoli che delimitano le diverse zone, con vincoli stringenti di 7 metri e mezzo, in alcune aree più vicine alla pista, e altri comunque vincolanti di 11 metri e mezzo nelle aree più marginali, i sindaci dei Comuni interessati hanno presentato osservazioni. Oltre ad Aosta, gli interessati sono Quart, Saint-Christophe, Pollein, Brissogne, Charvensod e per aree marginali e poco abitate, Gressan e Roisan. I sindaci sono stati ricevuti a Roma già lo scorso autunno: l’obiettivo è di rimuovere del tutto i vincoli per alcune aree per non mettere in ginocchio le costruzioni. Enac si è detta disponibile e ha chiesto uno studio dettagliato. Se i vincoli non potessero sparire del tutto, il «piano B» prevede di ridurli.

I Comuni interessati hanno affidato un Piano aeronautico allo Studio associato Airport Engine di Roma. Soltanto Aosta aveva un «catasto» dell’altezza degli edifici presenti sul territorio, così le altre sette amministrazioni comunali hanno dovuto approfondire lo studio e «censire» l’altezza di ogni costruzione. Sarà realizzato un modello tridimensionale del terreno, con l’analisi delle traiettorie di volo e le altezze massime ammissibili degli ostacoli presenti.

«L’aeroporto di Saint-Christophe non è Malpensa – dice l’assessore all’Urbanistica di Aosta Flavio Serra – e l’Enac ha capito che nella Plaine di Aosta imporre vincoli come quelli di un aeroporto di pianura non è pensabile». Nei giorni scorsi, si era diffusa la notizia di alcuni Piani urbanistici di dettaglio «bloccati» a causa dei vincoli aeroportuali. Al momento, però, l’edificazione di nuovi edifici non è bloccata. «Fino a che la “carta ostacoli” non sarà approvata, non diventerà uno strumento urbanistico – spiega Serra -. Siamo assolutamente tranquilli perché i vincoli ipotizzati saranno superati. Forse qualche progettista ha scelto la prudenza, anche frenato dalla crisi del mercato immobiliare».

Una Risposta to “L’aeroporto di Saint-Christophe non è Malpensa”

  1. mesard Says:

    considerando lo scempio urbanistico di Saint Christophe trasformato nella piu squallida periferia del sud Europa, ben vengano le limitazioni ENAC

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